È singolare quanto accade. Da una parte abbiamo un manipolo di Italici eroi che insiste a sbandierare (mai più azzeccato termine) il nostro Made in Italy, brandendolo come un blasone, dall’altra invece una squadra di reazionari che cela o non rivela entusiasticamente la propria identità nazionale, per non sentirsi deriso.
È ovvio che parliamo di aziende che hanno gran parte dei loro affari all’estero.
Leggi tutto